Si sarebbe fatto ?arbitrariamente ragione usando violenza e minaccia? verso la parte lesa ?per ottenere la restituzione della somma di 900mila euro? dalla societ? a cui l?aveva prestata. ? l?accusa di cui doveva rispondere ieri mattina davanti al giudice Rita Caccamo al banco degli imputati Giuliano Regonesi, difeso dall?avvocato Marcello Manzato: nonostante per l?imputato fosse stata chiesta l?assoluzione anche dall?accusa, alla fine il giudice ha optato per una sentenza di condanna.
Dieci i mesi di reclusione che dovranno essere scontati da Regonesi: classe ?64, originario del Bresciano, inizialmente condivideva le ipotesi di reato con un presunto complice. Dei fatti, che si sarebbero svolti nel 2012 a San Bonifacio, doveva infatti rispondere in un primo tempo al processo anche un altro imputato, venuto nel frattempo a mancare. Stando all?accusa la vittima sarebbe stata anche minacciata di morte unitamente alla sua famiglia. Nel corso delle precedenti udienze, in aula, era anche emerso che a monte dell?intera vicenda ci sarebbe stato un presunto raggiro da quasi un milione di euro: la cifra di 900mila euro, infatti, avrebbe rappresentato il corrispettivo che una societ? ghanese aveva pattuito con una spa che commercia metalli preziosi per l?acquisto di una partita d?oro. Nel settembre 2011 il consulente della societ? italiana che ha sede nel Vicentino avvi? la trattativa con una finanziaria del Lussemburgo, la Cosbetlux, che corrispose i 900mila dollari.
Peccato per? che, al momento della consegna del metallo, stando alla denuncia la societ? ghanese avrebbe sostituito l?oro con l?ottone. A Regonesi, ieri, era contestato l?esercizio arbitrario delle proprie ragioni: alla vittima, che tentava di darsela a gambe, si sarebbe rivolto dicendo ?io sono pagato per recuperare i soldi anche ammazzandoti?. E ancora: ?Il mio lavoro ? far male alla gente e ammazzarla?.
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